17.11.05

I Susamielli di "antonio o Cafettiero"

A Meta, uno delle prime Caffetterie pasticcerie, si trovava in località "Casale".
Il proprietario si Chiamava Antonio, ed il suo piccolo locale, era la gioia di noi piccoli bambini.
Pieno di barattoli di vetro con caramelle colorate di tutti i tipi, confetti cioccolattini e dolci delizia del palato dei golosi di ogni eta'.
Antonio preparava anche i dolci con le sue ricette che annotava a mano su fogli di carta.
Alla sua morte, il locale ha avuto diversi esercenti, ma nessuno all'altezza del signor Antonio.
Michelangelo Gargiulo, gestisce il locale da ben 15 anni, e, in quelle che erano le cantine del negozio, ha creato un pub, Alibi et Alius, in cui si serve dell'ottima birra e si ascolta della buona musica.
Un giorno, rimettendo a posto delle vecchie carte, gli sono capitati in mano dei fogli con delle ricette, ingialliti dal tempo, ma ancora leggibili, e questa ricetta dei Susamielli, fa parte di quelle ricette, quelle che il vecchio pasticciere trascriveva a mano:

susamielli (di Antonio o' Cafettiero)

Ingredienti:
- Farina 250 Gr.
- Miele 250 Gr.
- Zuchero 100 Gr.
- Mandorle 100 Gr.
- cubetti di cocozza, cedro e scorzette
- Il "pisto" di cannella , chiodi di garofano e noce moscata
- un pizzico di ammoniaca(quella per dolci, ovviamente)
Esecuzione:
Mischiare le mandorle, il cedro, scorzette, cocozza (il tutto tritato in piccoli pezzi)con la farina, poi si scalda il miele e, appena sciolto, unirlo alla farina, che avete disposto a fontana, insieme con un pizzico di ammoniaca. Si lavora l'impasto fino a quando non diventa omogeneo, a questo punto fate dei salamini, li sistemate su una teglia unta e li piegate a S, schiacciare leggermente.Nel forno a 170° per 15-20 minuti circa.Nota storica: I susamielli in origine si chiamavano sesamielli, in quanto venivano ricoperti da semi di sesamo, oppure qualcuno li chiama tuttora "sapienze", il nome pare derivi dalle suore che appartenevano all'ordine del monastero della Sapienza.Ecco quindi che la forma della lettera "S" soddisfa entrambe le denominazioni, anzi più di due, infatti qualcuno, data la forma e il colore lo ha associato a quello su cui si versa vanamente il Ruhm.

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