29.9.05

Circuito mediterraneo della Vela Latina: 9^ tappa



Due giornate all'insegna del bel tempo favoriscono vele latine e d'epoca al XVII Trofeo De Martino
Sorrento 14 settembre 2005
Il maestralino intorno ai 7-8 nodi ha gonfiato le vele d'epoca del classico Trofeo De Martino, disputatosi a Sorrento nello scorso fine settimana e valido come prova conclusiva del Circuito mediterraneo della Vela Latina.
Il comitato organizzatore era costituito dall'Assovela a Tarchia ed Italia Nostra, e presieduto dal comandante Giancarlo Antonetti: il Comune di Sorrento e l'Area Marina protetta di Punta Campanella tra gli enti patrocinatori, AVeLa tradizionale ed ASC per il Circuito vela Latina.
Con la sagoma nitida del Vesuvio a fare da sfondo, 25 imbarcazioni tradizionali e d'epoca hanno dato vita con le loro evoluzioni sottocosta ad un affascinante spettacolo nelle due prove competitive tenutesi nei giorni 10 e 11 su un percorso a bastone di 4 miglia marine, collocato dal Circolo Nautico Marina di Alimuri sotto la direzione del giudice Umberto Boni.
In banchina invece un apposito comitato storico di cui facevano parte gli esperti Giovanni Panella e Massimo Maresca ha compilato una speciale classifica della prova di omologia e autenticità.
Al termine il Trofeo De Martino (un quadro riproducente una marina) è stato assegnato integrando i risultati delle prove in mare e delle valutazioni di omologia.
Quest'anno l'ambito premio è andato per la prima volta ad un dinghy 12 piedi (deriva d'epoca di origine anglosassone) il "Mizar" costruito a Sorrento nel 1950 dal cantiere Lentini e restaurato con cura dal proprietario, l'artista sorrentino Joseph Meo.
Nella vela latina invece gozzi e lance della penisola sorrentina l'hanno fatta da padrone fra la flotta di 14 imbarcazioni provenienti dai golfi di Napoli e Salerno.
Nella categoria delle vele latine superiori ai m. 7,50 di lunghezza Santa Rosa, il gozzo che ha riportato a Sorrento dopo 14 anni il Challenge Presidente della Repubblica di Stintino, ha vinto anche qui in tempo reale e compensato, fatto ancor più significativo se si pensa che lo scafo d'epoca costruito da Cataldo Aprea negli anni sessanta è armato con vele in cotone egiziano. Sempre impeccabile la condotta dell'equipaggio ed in particolare del tattico Roberto Fluss. La piazza d'onore all'affascinante veliero Pianosa, anch'esso reduce da Stintino dove ha conquistato il trofeo Presidente del Senato.
Nella categoria lance e lancette Michele e Luisa Russo hanno vinto con il Salvatore, una tipica lancetta sorrentina di ottima fattura seguita da Itina di Cafiero e dalla gloriosa Angelina che ha dovuto ritirarsi nella seconda prova per rottura dell'albero, mentre nei gozzetti (inferiori ai m. 7,50), dopo un serrato confronto con la napoletana Mast'Aniello, il primo posto è stato di O' Castaviello di Antonio Urro, appassionatissimo marinaio di Nerano che ha salvato la sua barca dal rogo sulla spiaggia di Marina del Cantone.
Alla presenza del vicesindaco di Sorrento Gaetano Milano e degli organizzatori del Circuito Piero e Paolo Ajello, premiate anche le matricole: O' Spetill, gozzo latino proveniente da Marina di Pisciotta nel Cilento, località dove è in atto un risveglio degli scafi tradizionali grazie all'UNIVET ed all'associazione locale Compagnia della vela latina; il veliero Pesce Pilota (m. 10, 40), di stanza ad Amalfi , ma costruito in Sardegna per opera dei cantieri Polese ed utilizzato prima per la pesca a Porto Torres e poi per le escursioni nel Parco dell'Arcipelago maddalenino, è stato condotto al De Martino dall'armatore Cassini.
Gradito ritorno quello del tipico gozzo sorrentino di classe "A " San Pietro, con la timone il maestro d'ascia Nino Aprea, che conduce l'omonimo cantiere a Marina Grande: dalla costa di Bacoli il gozzo Luigi non ha mancato all'appuntamento.

Fra gli scafi classici (classe crociera) ha prevalso lo sloop Tampasìa.
Lisca, sloop marconi Sangermani restaurato dal cantiere Antonio Tramontano, di proprietà della famiglia Cafiero, alla sua prima partecipazione ha vinto la speciale classifica di omologia e autenticità.

Festa per tutti nella tradizionale e suggestiva spiaggia della Conca, a Meta, e imbarcazioni radunate per farsi ammirare dal pubblico nel porto di Marina Piccola.

Concluse le tappe del Circuito mediterraneo della Vela Latina con la partecipazione record di più di 200 imbarcazioni storiche e tradizionali che hanno dato vita a 9 tappe fra Tunisia, Francia e Italia, AVeLa Tradizionale ed ASC rimandano tutti gli appassionati al Salone Nautico di Genova dove il sabato 15 ottobre alle ore 15 presso il Teatro del Mare è in programma la premiazione finale del Circuito alla quale è stato invitato anche l'ammiraglio Dassatti, comandante generale della Guardia Costiera Italiana e protagonista del Trofeo Presidente del Senato a Stintino a bordo el Pianosa.
Nell'occasione sarà presentato il libro dedicato proprio al veliero sorrentino, a cura di Paolo Rastrelli.
Info, classifiche e foto su www.velalatinacircuit.it

26.9.05

L'associazione culturale Cypraea con la collaborazione dell’ UNHCR ONU, ha organizzato l’incontro con Fakhra Younas nelle suggestive sale dell'Hotel Imperial Tramontano di Sorrento
All’
Imperial Hotel Tramontano di Sorrento, messo gentilmente a disposizione dalla famiglia Iaccarino, l’Associazione Culturale Cypraea con la collaborazione dell’ UNHCR ONU, ha organizzato l’incontro con Fakhra Younas, giovane donna pakistana, vittima dell’acido muriatico, protagonista e coautrice della giornalista Elena Doni del libro denuncia” Il volto cancellato” edito dalla Mondadori. Tale incontro rientra nell’ambito di “Invito alla lettura”,
una delle più interessanti iniziative promosse dalla
Cypraea voluta da Cecilia Coppola perché come afferma “ I giovani incontrano gli autori dei libri scelti e letti in piena autonomia, in un confronto diretto e una sequenza di domande che portano alla scoperta del mondo dello scrittore e ne evidenziano il pensiero, le emozioni e il percorso letterario. Il libro offre una doppia possibilità creare una rete di relazioni fra loro che porta alla “ cattura” dell’autore con cui si incontrano, discutono, si coinvolgono e diventano amici”.
Erano presenti il sindaco della città Marco Fiorentino, l’Assessore alla Università e Ricerca Scientifica Teresa Armato della Regione Campania , l’Assessore Gaetano Milano,
Cecilia Coppola, presidente Cypraea., Laura Boldrini, portavoce per l’Italia dell’Alto Commissariato per i rifugiati ONU , Valerio Cervelli professore di chirurgia plastica dell’Università di Tor Vergata di Roma che sta ricostruendo il volto di Fakhra, ha coordinato il giornalista Antonello Velardi. I vari interventi hanno ripercorso la storia di Fakhra ,sottolineando il coraggio di questa donna che fin da bambina ha dovuto fronteggiare situazioni difficilissime:la povertà, l droga, la violenza sono state realtà a cui ha tentato di sottrarsi in tenera età, al pari di altre giovani pakistane , diventando ballerina e finendo inevitabilmente alla mercé degli uomini.Fakhra ha lottato contro il suo destino di ragazza povera nell’unico modo a lei consentito, poi, dopo che il marito geloso le ha strappato per sempre il suo splendido volto, sfigurandola con l’acido, ha combattuto eroicamente per vivere e per denunciare la triste condizione delle donne del Pakistan e non solo, diventando il simbolo di tutte coloro che sono “ vittime della prepotenza degli uomini”.
Tamara Esposito, Paola Caciolli, Angela Russo e Fausta Cinque, portavoce del gruppo Giovane Cypraea, hanno commentato e rivolto varie domande a Fakhra che ha subito conquistato la platea con il suo fascino, che si rivelava dal volto, che anche se ancora in “restauro” così come ha spiegato il professor Cervelli, è bellissima ed èstraordinariamente donna: la sua energia interiore, maturata in anni di sofferenze inaudite, la sua ironia, il suo coraggio e le sue parole semplici ,ma pregnanti di significato, hanno fatto breccia sul cuore dei presenti, trionfando su tutto. “A lei va il nostro ringraziamento – afferma Tamara - perché ci ha insegnato a guardare la vita come un dono prezioso da difendere e non lasciate spazio alla disperazione. Questo è il messaggio che Fakhra lascia al figlio, il piccolo Nauman e a tutti noi: un messaggio che parla di dignità e speranza, un invito al rispetto “ per ogni piccola creatura”.

5.9.05

Mostra mercato dei Prodotti Tipici

SANT’AGNELLO. XXVI MOSTRA MERCATO DEI PRODOTTI TIPICI

I saperi e i sapori contadini saranno i protagonisti, dall’8 all’11 settembre prossimi, della 26ma edizione della “Mostra Mercato dei Prodotti Tipici”, in programma in località Colli di Fontanelle, a Sant’Agnello.

Nell’ambito della quattro giorni si potranno ammirare stand ricolmi di uva, peperoncini, melanzane, patate, fichi, olive, zucche, pomodori, liquori, latticini ed altre specialità enogastronomiche, oltre ad oggetti di artigianato in legno e in tessuto e l’esposizione di mobili antichi.
Per questa nuova edizione è stata poi istituita una sezione dedicata alla floricoltura, con piante e fiori ornamentali di pregio della regione, dall’arbutus alla ceratonia, dal cercis al citrus aurantium “bigardia” al teucrium. Il tutto allo scopo di valorizzare la produzione florovivaistica e tutelare il patrimonio floristico autoctono.
I più piccoli potranno invece guardare da vicino conigli, vitellini, maialini e pulcini, in una atmosfera di festa campagnola che sa di tempi ormai lontani.

I Colli di Fontanelle offriranno poi ai visitatori anche varie manifestazioni collaterali: i giochi campestri come le corse nei sacchi, il tiro alla fune e il palo della cuccagna, la mostra di attrezzi agricoli antichi e quella sul mondo rurale.
A sera, poi, si accenderanno le luci sugli spettacoli, con l’esibizione di gruppi folkloristici e un appuntamento, il 9 settembre, con il cabaret di Rosalia Porcaro, star del Zelig Circus. Spazio infine anche alla letteratura, con la presentazione di due libri sulla storia locale.
“La fiera dei Colli di Fontanelle è motivo di grande orgoglio e soddisfazione per l’intera collettività – sottolinea il sindaco di Sant’Agnello, Piergiorgio Sagristani -. Giorni dedicati alla valorizzazione del lavoro contadino, silenzioso e amorevole, di tanti nostri concittadini, sentinelle dell’antico sapere e di segreti tramandati da generazioni. La kermesse vuole valorizzare e far conoscere la nostra cultura, la nostra gente, le nostre tradizioni.

La fiera rappresenta in fondo quello che è lo spirito degli abitanti: gente schietta, semplice, abituata al lavoro ma con un grande amore per la propria terra, per il proprio paese”.
Per il vice sindaco, Pasquale Esposito “la fiera rappresenta il fiore all’occhiello della nostra collettività: è l’orgoglio di noi amministratori, è il festeggiare assieme la nostra storia”.

La manifestazione è organizzata dal comune di Sant’Agnello, in collaborazione con gli assessorati all’Agricoltura della Regione Campania e della Provincia di Napoli e l’Azienda di Soggiorno e Turismo di Sorrento e Sant’Agnello e con il contribuito della Comunità Montana dei Monti Lattari e della Penisola Sorrentina.

2.9.05

Sorrento Info Informazioni e Notizie su Sorrento

Sorrento Info Informazioni e Notizie su Sorrento

Sorrento


SORRENTO

Dolcemente adagiata su un costone tufaceo, Sorrento si specchia con la sua costiera nel golfo di Napoli, ammaliando turisti e visitatori, attratti da scorci e panorami mozzafiato. La città dà il suo nome alla penisola sorrentina, una vasta area che si estende da Vico Equense a Massa Lubrense e che, grazie alla sua conformazione geografica, sospesa tra il verde delle colline e l’azzurro del mare, costituisce da sempre una delle grandi attrazioni del Sud Italia. Con i suoi quasi dodicimila posti letto distribuiti in oltre 150 strutture ricettive, oltre a decine di strutture extralberghiere - dai camping ai bed & breakfast, dai residence agli ostelli, ai villaggi turistici e ad una trentina di agriturismi – la costiera sorrentina è tra le mete più gettonate dell’intera regione Campania. Costituisce inoltre la sede ideale per visitatori italiani e stranieri intenzionati a programmare escursioni verso Capri, Ischia, Pompei, Positano, Amalfi, Ercolano, Paestum e il Vesuvio, località situate a non più di 50 chilometri di distanza.

Dopo essere stata colonia fenicia, Sorrento divenne uno scalo frequentato dai Greci nei commerci con Napoli e con le altre città meridionali. Proprio i greci le avrebbero imposto il nome di “Syrenusion” o “Syreon”, ovvero terra delle sirene, le mitiche creature metà donna e metà pesce, narrate anche da Omero nell’Odiseea, che con il loro canto ammaliavano i naviganti. Dopo il dominio degli Osci e dei Sanniti, venne soggiogata dai Romani. Anch’essi ne apprezzarono le bellezze, tanto da eleggerla nell’età imperiale a luogo di villeggiatura di patrizi, come testimoniano le numerose vestigia di villae.
Patria di Torquato Tasso, da sempre Sorrento ha esercitato un particolare fascino che ha attratto poeti e letterati, da Goethe a Lamartine, da Stendhal a De Bouchard, da Byron a D’Annunzio, da Ibsen a Douglas, musicisti come Rossigni, Liszt, Meldesshon, Wagner, i pittori Pinelli, Fernet, Lindstrom, i fotografi De Luca e i fratelli Alinari e registi come De Sica, Gallone e Mastronardo. Tra gli illustri visitatori passati per Sorrento si ricordano inoltre Enrico Caruso, Giacomo Casanova, Scipione Breislak, Marion Crawford, Charles Dickens, Helman Melvill, Friedtich Nietzche ed Axel Munthe. La cittadina costiera venne inclusa nel Settecento tra le tappe del Grand Tour, quel viaggio attraverso le più significative città italiane che gli intellettuali stranieri compivano per approfondire la storia, l’arte e la cultura del Bel Paese.


DA NON PERDERE
Basilica di Sant’Antonino. Dedicata al Santo Patrono, la chiesa venne edificata, con un tipico impianto basilicare a tre navate, intorno all’anno Mille e poi interessata da restauri e rifacimenti tra il XVIII e il XIX secolo. La struttura custodisce tra l’altro dipinti del Seicento, frammenti di un antico pavimento maiolicato ed un pregevole esempio di presepio napoletano del '700, attribuito ad allievi della scuola di Sammartino con figure presepiali addobbate da abiti realizzati con stoffe pregiate ed arricchiti da merletti preziosi. In una cripta sottostante è situato il sepolcro di Sant'Antonino. Probabilmente nativo di Campagna, nel salernitano, giunse dopo un lungo periodo trascorso tra Castellammare di Stabia e il Monte Faito, a Sorrento e qui morì il 14 febbraio del 471. Tra i miracoli che gli si attribuiscono, c’è quello di avere salvato un bambino che era stato inghiottito da una balena. Questo spiega il perché della presenza, nell’atrio della basilica, di due ossa di cetaceo. Un legame saldissimo, quello del santo con il mondo del mare e dei suoi protagonisti, come testimonia la collezione di ex voto presenti nella chiesa donati da marinai scampati a naufragi.

Duomo. In quello di Sorrento non potevano mancare esempi di un’arte locale nota in tutto il mondo: la tarsia lignea. Il duomo cittadino, affacciato su corso Italia, è infatti impreziosito con arredi realizzati con le antiche tecniche di intarsio. Edificato agli inizi del Quattrocento, in stile romanico è stato oggetto, successivamente, di vari interventi di restauro, fino a quello del 1924 nel corso del quale fu rifatta interamente la facciata. La chiesa, oltre al battistero dove venne battezzato il cittadino forse più noto della città, Torquato Tasso, ospita un gran numero di dipinti della scuola napoletana del Settecento ed è caratterizzata anche da un imponente campanile.

Sedil Dominova. Raffinato monumento, costruito intorno al 1450 e perfettamente conservato, è il luogo dove si riunivano i rappresentanti della nobiltà locale, per discutere di questioni relative alla vita politica ed amministrativa della città. Unica testimonianza rimasta in tutta la Campania degli antichi sedili nobiliari, quello di Dominova si presenta con una loggia aperta, sormontata da arcate a base quadrata e chiusa ai due lati da altrettante balaustre ed una cupola di maiolica risalente al Seicento. Di notevole interesse gli affreschi del Settecento che raffigurano delle prospettive architettoniche. La saletta interna custodiva delle iscrizioni marmoree ora conservate al Museo Correale di Terranova di Sorrento. Nell’area antistante il sedile sorgeva un tempo una fontanella. Di qui, l’appellativo alla piazzetta di "schizzariello", ovvero piccolo schizzo d’acqua.

Convento di San Francesco. Il complesso conventuale di San Francesco d'Assisi è costituito da tre elementi: la chiesa, il monastero ed il famosissimo chiostro. La chiesa, edificata nel XIV secolo in stile barocco, ma con una facciata in marmo bianco costruita nel 1926, custodisce importanti opere come il portone ligneo del 1500, due affreschi del '700 raffiguranti Sant'Antonio da Padova e San Giacomo, ed una statua in legno raffigurante San Francesco con il Cristo crocifisso. Un’altra statua del santo, in bronzo, di stile moderno, realizzata nel 1992 dallo scultore Alfiero Nena, è invece visibile nel piazzale antistante la chiesa. E sembra quasi accogliere il visitatore che, poco più avanti, può visitare lo splendido chiostro del Trecento, adiacente il monastero fondato nel VII secolo e tuttora abitato dai frati francescani. La struttura presenta una ricca varietà di ordini architettonici fusi insieme fino a dare vita ad un’opera unica, cornice ideale di mostre, manifestazioni, concerti ed eventi.

Marina Grande. Vi si accede attraverso una via in discesa, a gradoni, che ha origine alla fine di via Sopra le Mura. Dopo pochi passi si giunge alla porta della Marina Grande che conserva, malgrado i successivi rifacimenti, l’impianto tipico delle porte greche e che viene datata intorno al IV secolo a.C. E’ da qui che entrarono i pirati turchi che saccheggiarono Sorrento nel 1558. Oltrepassata la porta ci troviamo davanti ad un tipico villaggio di pescatori dove è interessante notare una fusione dello stile moresco con quello più propriamente locale, dando origine a forme architettoniche bizzarre e pittoresche, come le case costruite nel tufo ed ancora abitate. Qui sorge anche la chiesa di Sant’Anna, protettrice del borgo, costruita alla fine del Seicento e successivamente ampliata. Su questa spiaggia, in un cantiere navale a cielo aperto, venivano costruiti i famosi "gozzi sorrentini", tipica imbarcazione di legno con una vela, lunghe dai 6 ai 12 metri, maneggevoli e affidabili, praticamente inaffondabili. La maestrìa degli artigiani sorrentini era tale che i gozzi furono adottati dai pescatori di tutto il golfo di Napoli e delle isole. Eredi di questa tradizione sono i gozzi a motore che si costruiscono ancora oggi a Sorrento e nei dintorni.

Museo Correale. Il museo è nato da una fondazione privata voluta dai fratelli Alfredo e Pompeo Correale, conti di Terranova, ultimi discendenti di un'antica e nobile famiglia sorrentina. Nei loro testamenti essi disposero che il palazzo, l’annesso fondo e le loro collezioni d'arte, custodite nella villa Correale, costituissero un museo intitolato a loro nome. Passeggiando per le stanze della splendida dimora si possono ammirare mobili preziosi, raffinate porcellane europee ed orientali e rari dipinti napoletani e stranieri. La struttura è distribuita su tre piani, per un totale di ventiquattro sale più il sottotetto, recuperato come spazio espositivo. Le collezioni d'arte del museo Correale presentano un ampio panorama della pittura e delle arti decorative napoletane dal XVI al XIX secolo e della pittura straniera, una interessante raccolta di orologi europei ed infine una delle più prestigiose collezioni di porcellane cinesi, europee e napoletane del XVIII secolo. Info allo 0818781846.

Museobottega della Tarsialignea. Situato nel centro storico, in un palazzo del Settecento, il museo propone, nelle sale dalle volte affrescate e dai soffitti rivestiti di parati di carta dipinti a mano, una selezionata e ricca collezione di mobili e di oggetti realizzati dai maestri intarsiatori sorrentini lungo tutto il XIX secolo. L’esposizione evidenzia gli aspetti tecnici e decorativi delle singole scuole e botteghe artigiane. L’attigua mostra di quadri di artisti italiani e stranieri, di stampe e foto d’epoca, consente inoltre di ricostruire l’immagine ottocentesca della costiera sorrentina e del contesto storico ambientale nel quale si sviluppò la produzione intarsiata locale. L’evoluzione nelle tecniche di lavorazione, la documentazione dei materiali utilizzati, lo studio dei temi decorativi e dei dettagli progettuali, che valorizzano il design dei prodotti dell’intarsio, offrono spunto per altrettante sezioni. Info allo 0818771942.

Capo di Sorrento. Questa località, a metà strada tra Sorrento e Massa Lubrense, raggiungibile anche con gli autobus, ospita i Bagni della Regina Giovanna e il sito archeologico della villa di Pollio Felice. Per accedere all’area bisogna percorrere una stretta stradina, ombreggiata da alberi d’ulivo e d’aranci, coi muri coperti d’edera, che scende per una rampa degradante verso il mare. La scogliera è intitolata alla regina Giovanna Durazzo d’Angiò che, secondo una leggenda, veniva ad immergersi in questo specchio di mare. Tutto lo spazio antistante la sommità del promontorio è occupato dai ruderi di una grandiosa villa romana, appartenuta forse al patrizio Pollio Felice, costruita al tempo dell’imperatore Domiziano (81-96 d.C.) e cantata anche dal poeta latino Stazio nel poema “Silvae”. Proseguendo si può raggiungere la Solara, una distesa di rocce consumate dal sole, meta estiva di centinaia di bagnanti.

Marina di Puolo. Suggestivo borgo marinaro, conta oggi circa 150 abitanti, ed un territorio diviso tra Sorrento e Massa Lubrense. La sua storia scorre tra le rughe dei vecchi pescatori, intenti a riparare reti e a scrutare quello specchio d’acqua inserito nel perimetro della riserva naturale marina di Punta Campanella, un'area protetta di notevole pregio ambientale per la sua biodiversità. Il borgo, tutto raccolto a ridosso della spiaggia grande, è sovrastato da un’antica torre di avvistamento dei pirati. Il nome Puolo deriva da una distorsione del latino Pollius, nome del patrizio romano Pollius Felix, proprietario della maestosa villa che si ergeva a poca distanza. L’area di Puolo è oggi interessata da un progetto di recupero e di tutela in chiave turistica portato avanti da una associazione costituita proprio tra gli stessi abitanti del borgo.

DA SORRENTO A:
Roma: 257 km.
Napoli: 48 km.

INFORMAZIONI E NUMERI UTILI
Polizia Municipale: 0818074433
Taxi: 0818782204
Uffici Postali: corso Italia 212, Via Capo 108
Azienda Autonoma di Cura, Soggiorno e Turismo: Via L. De Maio 35, tel. 0818074033

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