10.10.05

Il parco marino di Punta Campanella? Protegge solo le fogne

Claudio Ripa, mondiale di pesca subacquea, è molto critico nei confronti delle aree protette

Claudio Ripa sarà contattato da Folco Quilici, il giornalista scientifico presidente dell’Icram, l’Istituto nazionale per la ricerca marina e subacquea, che con il figlio Luca Tamagnini sta lavorando alla stesura di un suo prossimo volume sui parchi marini, in uscita a gennaio. Ma Claudio Ripa, detentore del titolo mondiale di pesca subacquea, grosso conoscitore dei fondali di tutto il mondo e soprattutto estimatore delle nostre coste, sa già cosa risponderà al giornalista scientifico.

“Non è impedendo ai turisti di ancorarsi o addirittura di navigare lungo i 42 km di costa sorrentina che si protegge la flora e la fauna - ci dice - è la politica dei parchi marini che è da rivedere”.

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E racconta di giangiole a strascico che sollevano dal fondo quantitativi enormi di poseidonie oppure che a 24 miglia fuori Capri, i pescatori hanno sistemato delle “frasche”, grosse foglie di palma intrecciate tra di loro, a circa due metri di profondità per non intralciare il passaggio delle imbarcazioni ed è lì che migliaia di lampuche, pampani e pesci pilota si raccolgono per riprodursi e proteggersi dalla luce e dal caldo. “Ci sono altri modi per dare una mano alla natura – insiste Ripa – non certo soltanto impedendo a chiunque di vivere una zona di mare meta rinomata di turismo!”.

Fonte Napoli.com - Il parco marino di Punta Campanella? Protegge solo le fogne - di Alessandra Giordano

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